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giovedì, 1 Maggio, 2025
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Pensione anticipata: nuove opportunità e aggiornamenti sull’importo dell’assegno

Uscire anticipatamente dal mondo del lavoro prima dei 67 anni è possibile, ma ciò comporta una riduzione dell’importo dell’assegno pensionistico. Le novità sulle modalità di pensionamento anticipato sono importanti da conoscere, in quanto l’importo varia in base al sistema di calcolo adottato e all’opzione scelta dal lavoratore. Dopo la riforma Dini del 1995, esistono due sistemi di calcolo: il retributivo, valido per i contributi maturati fino al 31 dicembre 1995, e il contributivo, che riguarda i contributi versati dal 1° gennaio 1996.

Andare in pensione prima dei 67 anni implica delle penalizzazioni, dato che il coefficiente di trasformazione applicato ai contributi è meno favorevole rispetto a chi aspetta. Per esempio, un lavoratore con 42 anni e 10 mesi di contributi che decidesse di andare in pensione a 64 anni vedrebbe il proprio assegno ridotto. Se durante la vita lavorativa ha accumulato 250.000 euro di contributi, il coefficiente di trasformazione a 64 anni sarebbe di 5,008%, portando a un taglio dell’assegno annuale di 1.300 euro. Differente sarebbe l’esito se si aspettasse un anno: il taglio sarebbe ridotto a 895 euro.

Optando per un pensionamento a 66 anni, il coefficiente salirebbe a 5,423%, con una perdita annuale di 462,5 euro, risparmiando così 837,5 euro. In sintesi, posticipare il pensionamento è sempre vantaggioso in base a questo sistema di calcolo.

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