L’Italia si posiziona al primo posto in Europa per quanto riguarda la spesa del Pnrr nella cultura e nel recupero dei borghi, superando Spagna, Francia e Portogallo. Questo è quanto emerge dallo studio dell’Associazione Civita, presentato a Roma con la partecipazione di diversi esponenti istituzionali, tra cui il ministro per il Pnrr Tommaso Foti. Lo studio analizza la spesa complessiva per i progetti culturali, evidenziando che l’Italia ha speso il 3,5% dei 6,6 miliardi disponibili, rispetto al 3,1% della Francia.
In particolare, l’Italia ha destinato un miliardo per la riqualificazione di 315 borghi e per sostenere oltre 2700 iniziative imprenditoriali, un passo fondamentale per combattere la desertificazione delle aree interne. Il ministro Foti sottolinea l’importanza degli investimenti in cultura, smentendo l’idea che non possano generare sviluppo economico. La discussione si è focalizzata sulle aree interne, evidenziando le difficoltà di isolamento che affrontano i residenti, e l’importanza di mantenere vive queste zone come parte fondamentale dell’identità nazionale.
Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, ha parlato dell’agenda del controesodo, volta a riequilibrare l’urbanizzazione e a preservare i borghi. È enfatizzato che, sebbene la spesa pubblica sia fondamentale, è necessario un partenariato tra pubblico e privato per creare opportunità lavorative. In Campania, sono stati identificati diversi borghi da recuperare, con progetti come “Il borgo del gusto” a Tramonti, miranti a valorizzare le eccellenze locali e a sostenere l’agricoltura attraverso una rigenerazione sociale e culturale.