Giorgia Meloni ha dichiarato a Fanpage.it di non aver distorto il Manifesto di Ventotene, ma di averlo semplicemente letto senza alterarnee il significato. Le sue affermazioni in Aula, che hanno suscitato reazioni forti dalle opposizioni, hanno dato vita a un dibattito acceso sul valore del documento per l’Unione Europea. Durante una seduta alla Camera, Meloni ha criticato l’uso del Manifesto da parte delle opposizioni e dei manifestanti che avevano partecipato a una manifestazione a Roma in difesa dell’Europa. Ha notato che il Manifesto era stato citato da molti partecipanti, affermando: “Spero che non lo abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe spaventosa.” Questa posizione ha provocato indignazione tra i membri del Movimento 5 Stelle, del PD e di AVS, accusando la premier di strumentalizzare un simbolo dell’unità europea. La tensione in Aula è aumentata, portando a sospensioni della seduta per placare gli animi. In seguito, Meloni ha risposto alle critiche, affermando che non ha distorto il testo, ma che lo ha semplicemente riportato, sottolineando che non trova offensivo leggere il Manifesto. Ha anche chiarito che la sua lettura non si riferiva al contenuto storico del documento, ma alla sua attualità e al significato che assume oggi. Ha concluso sostenendo l’importanza di interrogarsi su cosa rappresenti il Manifesto di Ventotene nel contesto attuale, affermando che un testo con una storia di 80 anni merita di essere analizzato nel presente.
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