Nel giorno in cui Donald Trump ha presentato nuovi modelli di Tesla insieme a Elon Musk, l’azienda ha inviato una lettera al governo americano esprimendo preoccupazione per le tariffe commerciali imposte. Tesla avverte che le tariffe potrebbero danneggiare gli esportatori americani in risposta ai dazi introdotti da Trump. Nonostante l’azienda sia americana, è costretta a importare batterie e componenti, assemblandoli in Texas. Tesla sta cercando di riqualificare la propria catena di approvvigionamento per ridurre la dipendenza da fornitori esteri, ma il processo è lungo e complicato.
Nel frattempo, le azioni Tesla hanno subito una perdita del 40% a Wall Street dall’inizio dell’anno, mentre Musk continua a essere l’uomo più ricco del mondo, ma ha perso quasi 150 miliardi di dollari a causa dell’instabilità economica. Gli Stati Uniti hanno imposto nuove tariffe del 20% sulla Cina, portando a ritorsioni che colpiranno vari settori, tra cui l’industria automobilistica, di macchinari e farmaceutica, tutti dipendenti da componenti importati.
Le stime mostrano che alcuni stati americani potrebbero affrontare un crollo delle esportazioni: New York del 39%, North Dakota del 36% e Nebraska del 32%. Gli esperti avvertono che le politiche protezionistiche di Trump possono determinare una recessione, dimostrando effetti negativi sulle aziende americane. La lettera di Tesla sottolinea che azioni precedenti degli Stati Uniti hanno già causato reazioni immediate da parte di altri paesi con aumenti delle tariffe sui veicoli elettrici. Infine, i consumatori manifestano insoddisfazione per le politiche economiche di Trump, con un’indagine che mostra un crollo della fiducia ai minimi storici.