Prato, 22 giugno 2025 – La città vive un sabato memorabile per l’assenza di risposte e il silenzio al Comune, a seguito dell’avviso di garanzia per corruzione e della richiesta di domiciliari alla sindaca Ilaria Bugetti, che ha successivamente rassegnato le dimissioni. Con la sua uscita, il consiglio comunale e la giunta sono azzerati, portando la città a essere guidata da un commissario nominato dal Prefetto, una situazione senza precedenti nella storia comunale di Prato.
Il commissariamento non sarà breve; l’ipotesi di un’accorpamento delle elezioni comunali con quelle regionali del 2025 è ostacolata da problematiche tecniche, il che significa un lungo periodo di governo ininterrotto, pubblicamente previsto fino alla primavera del 2026. Durante questo interregno, l’amministrazione ordinaria continuerà, ma molti progetti e investimenti, inclusi quelli legati al Pnrr, rischiano di bloccarsi.
La città, già in difficoltà economiche con mercati in rallentamento, affronta ora un’ulteriore sfida politica. Il Partito Democratico interpreta le dimissioni di Bugetti come una scelta responsabile e inizia a prepararsi per le prossime elezioni, con nuove figure in ascesa. Nel centrodestra, il dibattito è aperto su quale strategia adottare e su chi sarà il candidato della coalizione, con nomi in lizza come Chiara La Porta di Fratelli d’Italia.
Prato, simbolo dell’industria tessile europea, si trova quindi a riflettere sul futuro, cercando di rialzarsi mentre il portone del Comune resta chiuso.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.lanazione.it