Nel dicembre 2024, le vendite dei giornali quotidiani di carta in Italia hanno raggiunto 1.026.941 copie, un calo di 92.590 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questa situazione mette in evidenza una crisi irreversibile, con la vendita che si avvicina al milione di copie. La necessità di una visione nuova è urgente, poiché la speranza che i politici e gli editori superino l’approccio assistenzialistico è scarsa. La crisi dell’editoria è oggi più grave rispetto a quella degli anni ’60 e ’80, quando i costi elevati rappresentavano il principale problema, ma il modello era comunque efficace, contribuendo a tirature elevate.
Oggi i settimanali evidenziano un andamento simile, mostrando una riduzione drastica delle vendite rispetto a 50 anni fa. Ad esempio, nel 1976, alcune testate vendevano copie in numero notevolmente superiore rispetto ai giorni nostri. La vendita della carta sta diminuendo costantemente, mentre i giornali online vengono percepiti come agenzie di stampa gratuite e di massa, senza un impatto significativo.
Secondo i dati di Ads, nel confronto tra dicembre 2023 e dicembre 2024, si è registrata una diminuzione di 94.569 copie cartacee, 5.517 abbonamenti e un incremento di 7.491 copie digitali rispetto ai cartacei. In totale, questa si traduce in una riduzione complessiva di 92.590 copie tra edicole, abbonamenti e digitale. L’attuale crisi dell’editoria richiede cambiamenti radicali nel modo in cui i giornali vengono prodotti e distribuiti per affrontare la nuova realtà del mercato informativo.