Negli ultimi mesi, il panorama economico europeo mostra segnali preoccupanti, evidenti nei dati sui prestiti alle famiglie e sulla liquidità disponibile. A giugno, i prestiti mensili si sono attestati a 12 miliardi di euro, il livello più basso da novembre. Secondo ING, questa situazione indica un indebolimento nel processo di trasmissione della politica monetaria, dovuto all’incertezza economica che riduce l’impatto dei tagli dei tassi d’interesse.
In questo contesto, ING prevede ulteriori riduzioni dei tassi da parte della BCE se la tendenza persiste. Per la prima volta da luglio dell’anno scorso, si registra un calo dei prestiti, segnale di una crescente cautela tra consumatori e imprese. Morgan Stanley conferma questa visione, evidenziando che l’incertezza generata dai dazi e dal contesto europeo ha portato le aziende a rallentare i loro piani di investimento e a limitare l’indebitamento.
Questa incertezza si riflette anche nell’aggregato M3, che misura la liquidità e i depositi. Attualmente, la crescita è stagnante, con un incremento del 3,9% che porta il totale a 16,9 trilioni di euro. Nonostante un aumento rispetto a gennaio, la liquidità si trova a un punto di arresto, lontano dai tassi di crescita precedenti.
La combinazione di fattori interni, come l’instabilità economica in Europa, e fattori esterni, quali la minaccia dei dazi, rende difficile per l’economia recepire le misure adottate dalla BCE. Le prospettive per la seconda parte del 2025 non sembrano positive, suggerendo possibili difficoltà economiche in arrivo per l’area euro.