Un convegno dell’American Society of Clinical Oncology a Chicago ha evidenziato che un tumore su tre potrebbe essere evitato grazie a stili di vita sani. Stime recenti indicano che quasi la metà delle morti per cancro tra i 30 anni e oltre è prevenibile seguendo semplici regole, come una dieta equilibrata, attività fisica regolare, mantenimento del peso forma e astensione da fumo e alcol. Secondo l’American Cancer Society, il tabacco risulta responsabile del 19,3% delle diagnosi di cancro, seguito da sovrappeso e consumo di alcol.
La diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le probabilità di successo nella lotta contro il cancro. Tuttavia, rispetto ai quasi 16 milioni di cittadini invitati a screening nel 2023, solo 6,9 milioni hanno partecipato, con oltre 50mila diagnosi perdute. In Italia, i programmi di screening per tumore della mammella, del collo dell’utero e del colon sono riconosciuti come livelli essenziali di assistenza, garantiti gratuitamente a tutti i cittadini eleggibili. Tuttavia, molte donne rifiutano l’invito per lo screening e molte regioni, in particolare del Sud, non riescono a organizzare questi servizi adeguatamente.
La partecipazione agli screening consente diagnosi tempestive, trattamenti più efficaci e riduzione dei costi per il servizio sanitario. Gli esperti sottolineano che la prevenzione e la promozione della salute sono cruciali per ridurre l’incidenza di malattie e garantire la sostenibilità del sistema sanitario nazionale, evidenziando un paradosso: da un lato, lunghe attese per esami diagnostici, dall’altro milioni di persone non che non partecipano agli screening.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.corriere.it
