A Budapest si svolge il Pride, evento che rappresenta una forte opposizione al governo di Viktor Orbán. Il corteo inizia alle 15 dal Varoshaza Park, attirando circa 70 parlamentari europei, tra cui Elly Schlein, segretaria del PD, e Carlo Calenda di Azione. Schlein denuncia che “vietare il Pride è una violazione dei diritti” e sottolinea l’importanza della libertà e della democrazia, mentre Calenda evidenzia che l’Europa si fonda sul rispetto dei diritti civili.
Il premier ungherese ha già annunciato “conseguenze legali” per i partecipanti e coloro che organizzano l’evento, che è stato ufficialmente vietato. Prima del Pride, una contromanifestazione di estrema destra si è svolta nella stessa area, autorizzata dalle autorità. Un esponente del partito Patria Nostra ha minacciato di bloccare il percorso del corteo, suscitando preoccupazione fra gli organizzatori.
L’evento è sostenuto dal sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, che ha dichiarato il Pride come manifestazione ufficiale del Comune. Tra i partecipanti figurano anche i presidenti dei liberali e dei Verdi nel Parlamento europeo, oltre a politici italiani come Brando Benifei e una delegazione del M5S, che giustifica la propria presenza come atto di resistenza contro le politiche autoritarie.
I partecipanti al Pride affrontano rischi di multe fino a 500 euro e potrebbero essere identificati tramite tecnologie di riconoscimento facciale. Inoltre, gli organizzatori potrebbero subire pene detentive fino a un anno. La tensione è alta, con richieste di protezione dei diritti umani e preoccupazioni per l’andamento della democrazia in Ungheria.