Chiara Petrolini, la 22enne imputata per aver partorito e seppellito i suoi figli, è stata descritta come una persona “senza emozioni, fredda, glaciale” dal consulente psichiatrico Domenico Berardi. Secondo il professor Mario Amore, consulente psichiatrico della Procura, Chiara non ha un disturbo psichiatrico chiaramente documentabile e non ci sono malattie mentali organiche definite. Inoltre, non presenta un disturbo di personalità e aveva piena capacità di intendere e di volere al momento dei fatti.
Amore ha tracciato il ritratto di Chiara come “una ragazza che vista dall’esterno è un modellino”, ma dietro questa apparenza emerge una “povertà interiore ed emotiva”. I rapporti con le persone a lei vicine sono segnati da “poca comunicazione e scarsa partecipazione affettiva”. La famiglia di Chiara è stata descritta come “normale”, con genitori impegnati nel lavoro, e Chiara è stata una bambina voluta.
Gli esperti hanno descritto Chiara come una persona segnata da “ambivalenza di fondo” e da un “doppio registro”, con difficoltà nel contatto empatico e fatica a provare emozioni autentiche. La dottoressa Valentina Bugelli, consulente della Procura, ha confermato che il secondo neonato è nato vivo e morto pochi minuti dopo il taglio del cordone ombelicale, probabilmente per shock emorragico. Per quanto riguarda il primogenito, non è possibile determinare la causa certa di morte, ma è stato ritenuto “altamente improbabile” una morte intrauterina.

