Ad aprile 2023, la produzione industriale in Italia ha registrato un incremento dello 0,3% su base annua, interrompendo un trend negativo che durava da febbraio. Tuttavia, escludendo energia e attività estrattive, il settore manifatturiero continua a mostrare un calo dello 0,1%, influenzato principalmente dalla diminuzione nella farmaceutica e nei mezzi di trasporto. Il comparto moda, dopo mesi di flessioni, torna a essere vicino alla stabilità.
Crescono invece i settori alimentare, chimico, legno-carta, metalli ed elettronica, contribuendo a mantenere la media prossima alla parità. D’altro canto, il settore automobilistico subisce una flessione significativa, con una variazione negativa del 30% nella produzione. In controtendenza, la produzione di armi e munizioni è raddoppiata.
A livello macroeconomico, solo i beni di consumo durevoli mostrano una crescita su base annua, mentre i beni strumentali e intermedi sono in calo. Per il primo quadrimestre del 2025, i dati indicano una diminuzione dell’1,2% nella produzione industriale e un ulteriore calo nella manifattura. Le previsioni di Prometeia e Intesa Sanpaolo stimano una crescita dei ricavi della manifattura dell’1,8% in valori correnti, pur restando inferiori ai picchi del biennio 2022-2023.
Il contesto economico evidenzia una crescita quasi zero nei trimestri successivi. Anche la Germania presenta un quadro incerto, con ordini industriali in lieve aumento, ma una produzione che non convince. Il PIL tedesco del primo trimestre è stato rivisto al rialzo a +0,4%. Tuttavia, per la produzione industriale si segnala un calo mensile di oltre un punto e quasi due su base annua.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilsole24ore.com