Il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza una risoluzione non vincolante per estendere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) di 18 mesi, superando la scadenza del 2026. Gli eurodeputati hanno sottolineato che l’attuazione dei fondi rimasti è a rischio e che è necessario riconoscere flessibilità per completare riforme e progetti, con l’obiettivo di raggiungere il 70% degli obiettivi ancora pendenti. La risoluzione invita anche la Commissione europea a istituire nuovi programmi adattabili e a semplificare la rendicontazione.
Le coalizioni italiane si sono divise al voto: Partito Democratico, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno sostenuto la proposta, mentre il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno votato contro, e la Lega si è astenuta. Le controversie, in particolare, riguardano il suggerimento di destinare i fondi non spesi per la spesa militare.
Tuttavia, l’estensione del Pnrr potrebbe incontrare difficoltà significative. Secondo Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione, il piano è concepito come temporaneo, con scadenze chiare che richiedono modifiche legislative necessarie per un cambiamento. Bruxelles ha già implementato misure per accelerare l’attuazione, permettendo rimodulazioni e trasferimenti di progetti ai fondi di coesione.
Attualmente, restano disponibili 335 miliardi di euro, mentre l’Italia deve ancora raggiungere più della metà dei target previsti. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha chiesto un’estensione per migliorare il bilancio a favore della difesa, ma questa proposta è stata respinta dal commissario Dombrovskis poiché richiederebbe un cambiamento significativo delle normative attuali.
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Fonte: www.ilmessaggero.it