Vladimir Putin sta preparando una nuova offensiva per ‘spezzare’ l’Ucraina e cambiare l’andamento del conflitto, iniziato quasi tre anni e mezzo fa. Mosca punta a realizzare questo obiettivo nell’estate, con l’intento di creare condizioni più favorevoli per negoziati di tregua. Secondo The Economist, basandosi su fonti di intelligence ucraine, già si registrano segni di questa offensiva.
Le forze russe hanno intensificato le operazioni nella regione di Dnipropetrovsk, al confine con il Donetsk, un’area non formalmente rivendicata da Mosca, ma strategicamente importante per l’economia ucraina. L’intelligence di Kiev segnala un’incremento significativo dell’attività russa, in particolare a Konstantinovka e Pokrovsk, città chiave per la logistica e potenziale trampolino per ulteriori attacchi verso ovest. Anche la regione di Sumy continua ad essere un punto focale, con un avanzamento costante, seppur lento, delle forze russe.
L’obiettivo principale è creare una zona cuscinetto che riduca la capacità ucraina di effettuare attacchi con droni sul territorio russo. Una volta consolidata la posizione a Sumy, Mosca intensificherebbe le sue forze nei fronti meridionali del Donbass e di Zaporizhzhia.
In questo contesto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato l’importanza del sostegno militare degli Stati Uniti. Ha espresso preoccupazione per la recente deviazione di 20mila missili anti-drone originariamente destinati all’Ucraina verso le forze americane in Medio Oriente. Zelensky ha avvertito che un’interruzione degli aiuti americani aumenterebbe le probabilità di vittoria per la Russia.
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