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mercoledì, 30 Aprile, 2025
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Quando l’arte ridisegna la politica: Buenos Aires celebra Luis Yuyo Noé

Il terzo sciopero generale in 15 mesi contro il governo Milei ha portato a un notevole svuotamento delle strade del centro di Buenos Aires. Nella storica Municipalità, una folla di appassionati d’arte si riunisce per rendere omaggio a Luis Felipe Yuyo Noé, un importante artista argentino di origine italiana, scomparso a 91 anni. La sua arte rappresentava per lui una forma di comprensione della condizione umana, cercando un’allineamento tra nome e realtà. Yuyo Noé, presente alla Biennale di Venezia nel 2009 con un’opera sul caos, ha dedicato gran parte della sua vita all’arte, affermando che “vita è una parola astratta”.

Amico di vecchi compagni d’università, raccontò che per diventare artista dovette prima lavorare come giornalista. Noto per il suo talento, incredibilmente consapevole del suo percorso, preferiva lasciare agli altri il compito di esprimersi mentre lui ascoltava e rifletteva. La sua esperienza con la psicoanalisi durante i tempi del regime di Onganía lo ha trasformato in un maestro per i giovani, ispirandoli a pensare e creare. Le sue opere affrontano temi come la condizione femminile, la frammentazione del tempo e la svalutazione della parola, utilizzando colori vivaci che spaziano dal macro al micro.

Vissuto a Parigi dopo il colpo di stato del 1976 e con mostre a New York, le opere di Yuyo Noé sono state celebrate per la loro gioia e per l’impegno a favore della vita. La sua arte non è solo espressione estetica ma anche una riflessione politica e sociale, che testimonia una continua ricerca di significato nella storia umana.

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