Il quantum computing è entrato in una nuova fase di sviluppo, con Stati Uniti e Cina in prima linea grazie a investimenti miliardari. L’Europa cerca di recuperare terreno con la strategia “Quantum Europe”, mentre l’Italia punta a un ruolo di ponte tecnologico e industriale tra le due sponde dell’Atlantico. Il piano nazionale e la Q-Alliance sono gli strumenti attraverso cui l’Italia cerca di raggiungere questo obiettivo.
La competizione nel settore del quantum computing è globale, con Google, Microsoft e IBM in prima linea. Il quantum computing è ancora una tecnologia sperimentale, ma gli scienziati stanno migliorando rapidamente le tecniche che potrebbero consentire ai computer quantistici di risolvere problemi scientifici che nessun dispositivo di calcolo tradizionale sarebbe mai in grado di affrontare.
La Commissione europea ha pubblicato il Piano Quantum Europe Strategy, un’ambiziosa strategia sul quantum computing con cinque aree di lavoro: ricerca e innovazione, infrastrutture, ecosistema quantum, spazio e tecnologie quantum a duplice uso, competenze nel quantum computing. L’obiettivo di Bruxelles è assumere entro il 2030 la leadership globale in materia, nonostante la competizione sia molto agguerrita.
In Italia, il piano di adozione di una strategia nazionale per le tecnologie quantistiche individua 33 azioni per aumentare la competitività italiana nel campo. Il piano prevede investimenti pari a 200 milioni di euro all’anno per un quinquennio, solo per cercare di raggiungere Francia e Germania. L’Italia punta a finanziare la ricerca, realizzare infrastrutture per le aziende, promuovere incentivi e venture capital, creare una filiera dei chip quantistici.
Lo scorso luglio, nella cornice di Cernobbio, è stata svelata la Q-Alliance, un’alleanza tra D-Wave e IonQ per fare della Lombardia “il più potente hub quantistico al mondo”. L’alleanza, un ecosistema aperto ed inclusivo, vanta la partecipazione del mondo scientifico indipendente, con cento ricercatori, soprattutto italiani, uniti in un progetto che mette insieme industria, mondo scientifico e accademico per spingere la ricerca nel quantum computing.
Tuttavia, per passare dalle parole ai fatti, ora occorre trasformare le 72 pagine della strategia in una legge o in un omnibus. Il piano è al momento un bellissimo libro dei sogni, ma servono tempistiche, costi e modus operandi per la realizzazione e fare chiarezza. La Q-Alliance potrebbe in teoria entrare in conflitto con il piano della Ue a favore della sovranità europea. Il ruolo ponte che l’Italia vuole ritagliarsi nelle tecnologie quantistiche potrebbe essere troppo sbilanciato sugli Usa, che godono già oggi di un vantaggio competitivo, a sfavore della Ue.

