24.1 C
Roma
venerdì – 18 Luglio 2025

Raid in Iran: Petrolio alle Stelle e Inflazione Globale in Arrivo

Il 13 giugno, i prezzi del petrolio hanno registrato un forte aumento dopo il raid di Israele in Iran: il Brent è salito a 73,38 dollari al barile (+5,8%), mentre il WTI ha raggiunto 72,39 dollari (+6,39%). Questo incremento segna il timore di un’escalation nel Medio Oriente, con la possibilità che i prezzi del petrolio possano arrivare a 90 dollari al barile.

Attualmente, le forniture non sono state interrotte, ma la sola minaccia di conflitto ha già fatto lievitare i costi energetici, con ripercussioni su bollette, benzina, trasporti e generi alimentari. Famiglie in Europa e Stati Uniti, già alle prese con l’inflazione, potrebbero subire ulteriori rincari.

Un punto critico è rappresentato dallo Stretto di Hormuz, via cruciale per circa un terzo del petrolio trasportato via mare. Se il conflitto dovesse interrompere il passaggio, gli analisti prevedono un incremento improvviso dei prezzi fino a 120 dollari al barile, con effetti devastanti sull’economia globale.

Anche il gas naturale liquefatto (GNL) potrebbe essere colpito, poiché il Qatar, terzo esportatore mondiale, fa transitare il suo GNL attraverso lo Stretto. Questo potrebbe costringere l’Europa a competere di nuovo per le forniture, complicando ulteriormente la situazione.

Negli Stati Uniti, sebbene l’inflazione fosse sotto controllo, i recenti aumenti del petrolio potrebbero complicare le prospettive economiche. La Federal Reserve sarebbe costretta a riconsiderare i tassi d’interesse, con conseguenze anche per i mutui e il mercato del credito. Anche la BCE si troverebbe nella difficile posizione di dover scegliere tra difendere il potere d’acquisto e sostenere la crescita economica.

Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.lacnews24.it

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI