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venerdì – 11 Luglio 2025

Rapporto ONU: aziende accusate di complicità nel genocidio

Il 30 giugno 2025, la Relatrice Speciale dell’ONU Francesca Albanese ha presentato un rapporto al Consiglio per i Diritti Umani, rivelando gravi accuse contro oltre 60 aziende internazionali. Il documento, intitolato “From Economy of Occupation to Economy of Genocide”, accusa queste imprese di sfruttare la crisi nella Striscia di Gaza, contribuendo a quella che potrebbe configurarsi come un genocidio.

Secondo il rapporto, l’attuale conflitto in Israele non si basa esclusivamente su fattori militari, ma è supportato da un’ampia rete economica e industriale che rende l’aggressione sostenibile. Le aziende menzionate operano in diversi settori, tra cui difesa, tecnologia e infrastrutture. Tra queste figurano nomi noti come Elbit Systems, Lockheed Martin e Boeing, fornitori di armamenti utilizzati nei bombardamenti su Gaza. Anche giganti della tecnologia come Google e Amazon sono citati per il loro coinvolgimento nel controverso progetto Nimbus di cloud computing per il governo israeliano.

Albanese sottolinea che il rapporto accusa questi attori economici per aver continuato a fornire attrezzature, anche dopo evidenze del loro utilizzo in operazioni contro i palestinesi. Un esempio è rappresentato da macchinari pesanti, come quelli della Caterpillar, utilizzati per demolizioni di edifici palestinesi.

Il documento evidenzia come le aziende, pur mantenendo un’immagine di sostenibilità, contribuiscano a progetti che espandono possedimenti illegali. Israele ha respinto le accuse, definendole infondate, mentre molte aziende coinvolte non hanno commentato. Sebbene il rapporto non abbia valenza giuridica, rappresenta un appello a considerare la responsabilità aziendale nei conflitti con la stessa severità riservata agli stati.

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