Il decreto “Salva Casa”, introdotto nella primavera del 2024, si propone di semplificare il recupero di sottotetti e mansarde, ma ha suscitato dubbi riguardo alla reale facilità delle procedure. Questa normativa, voluta dal vicepremier Matteo Salvini, mira a regolarizzare le difformità edilizie minori che ostacolano la vendita degli immobili e l’accesso ai mutui, trasformando spazi inutilizzati in abitazioni affittabili.
Per rendere un sottotetto abitabile, è necessario effettuare lavori di base, tra cui migliorare l’isolamento termico, installare finestre e lucernari, e adeguare l’altezza. La modifica dell’altezza dei soffitti è cruciale: la normativa ha abbassato l’altezza minima dei locali abitabili da 2,70 metri a 2,40 metri, rendendo più accessibile il recupero di questi spazi e aumentando il valore degli immobili.
Tuttavia, nonostante le buone intenzioni del decreto, esistono ostacoli significativi. Alcune Regioni potrebbero applicare normative più severe rispetto a quelle nazionali, bloccando così l’attuazione delle nuove disposizioni. La lentezza burocratica rappresenta un ulteriore freno, con possibili attese di mesi o anni per le autorizzazioni necessarie.
Il decreto permette il recupero di sottotetti anche se non rispettano le distanze minime tra edifici, a condizione di non alterare i parametri urbanistici originali, ma l’evidente sfida è garantirne effettiva abitabilità. Anche l’adeguamento dell’altezza non garantisce automaticamente che gli spazi siano vivibili; rimanere nella legalità non assicura che l’ambiente rispetti gli standard sanitari.
Una novità significativa è l’introduzione di un tecnico progettista che certifica la conformità dei progetti, con la possibilità di derogare a normative tradizionali in base a criteri di adattabilità. Tuttavia, ciò implica anche l’obbligo di migliorare la ventilazione e la qualità dell’aria, aspetto critico per il comfort abitativo.
In conclusione, sebbene il decreto “Salva Casa” semplifichi teoricamente il recupero di sottotetti e mansarde, la sua reale applicazione è complessa e presenta numerose incognite. Le preoccupazioni riguardano non solo la burocrazia e le normative locali, ma anche la possibilità di creare spazi abitabili adeguati con interventi minimi. Le tempistiche e le difficoltà pratiche possono limitare fortemente l’efficacia delle misure proposte.