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venerdì, 20 Giugno, 2025
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Referendum sul Lavoro: Flop di Quorum e Divise Politiche

I quattro quesiti referendari sul lavoro e il quinto riguardante la cittadinanza non hanno raggiunto il quorum, segnando un fallimento per il centrosinistra. Il Jobs Act di Matteo Renzi rimane quindi inalterato. Il centrodestra esulta per il risultato, definito come un freno alla “spallata” dell’opposizione. Elly Schlein, segretaria del PD, rivendica i 14 milioni di voti ottenuti, superiori a quelli di Meloni, nonostante le difficoltà. Tuttavia, il PD mostra segni di divisione interna, con fronde nei confronti della leadership di Schlein. Maurizio Landini della Cgil ammette la sconfitta, sottolineando che un terzo degli italiani chiede cambiamenti sui temi del referendum.

L’affluenza alle urne è stata del 30,6%, ben al di sotto del necessario. Il flop era previsto, dato che nei primi giorni di voto l’affluenza era stata solo del 22,73%. Il primo quesito, sul reintegro dei licenziamenti illegittimi, ha visto un sostegno dell’89%, mentre il secondo, relativo ai limiti delle indennità di licenziamento, ha ottenuto oltre l’87%. Per quanto riguarda le tutele sui contratti a termine e la responsabilità per infortuni sul lavoro, anche questi quesiti hanno visto un forte consenso.

Il quinto quesito sulla cittadinanza, che proponeva di ridurre a cinque gli anni di residenza necessaria, ha ricevuto il 65,3% di sostegno, ma il 34,7% di voti contrari, compresi elettori di centrosinistra. La Toscana ha registrato la più alta affluenza, con il 39% di partecipazione, seguita da Emilia-Romagna e Liguria. Il Trentino Alto Adige ha mostrato il dato più basso, con il 22,5%.

Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: roma.corriere.it

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