Il 9 aprile, il consiglio regionale ha approvato una mozione firmata da Emanuela Droghei sul diritto alla casa in Costituzione, nonostante il governo di centrodestra e le divisioni su questo tema tra Fratelli d’Italia e PD. L’atto impegna il consiglio a sostenere la campagna “ma quale casa?” per modificare gli articoli 44, 47 e 117 inserendo il diritto all’abitare nella Costituzione. Questa approvazione ha creato imbarazzo nella maggioranza, poiché la destra l’ha interpretata come una legittimazione dell’occupazione degli alloggi in assenza di alternative.
La sorprendente approvazione della mozione è avvenuta grazie alla distrazione della maggioranza. Secondo fonti interne, molti consiglieri erano assenti o distratti durante il voto, alcuni addirittura al bar, sottovalutando la rilevanza dell’atto. La mozione è passata con 12 voti favorevoli contro 10 contrari.
Droghei ha commentato l’approvazione ringraziando i colleghi e in particolare le studentesse e gli studenti promotori della campagna, sottolineando che si tratta di un segnale politico significativo. Ha affermato che il diritto all’abitare deve essere riconosciuto come un diritto costituzionale e ha sollecitato la Regione Lazio a farsi promotrice di un cambiamento necessario. In un contesto in cui milioni di persone faticano ad accedere a un alloggio dignitoso, Droghei ha enfatizzato l’importanza di una svolta nelle politiche abitative e ha invitato la Regione a collaborare per garantire questo diritto fondamentale, auspicando che ciò avvenga senza polemiche.