Il procedimento contro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, accusata di truffa aggravata ai danni dell’Inps, rimarrà a Milano. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta della difesa di trasferire l’udienza preliminare a Roma e ha accolto la posizione della Procura Generale. La giudice Tiziana Gueli aveva rinviato il tema della competenza territoriale alla Suprema Corte, che ha deciso che il processo proseguirà a Milano. L’udienza riprenderà il 26 marzo, dove Santanchè è imputata per aver percepito indebitamente 126.468 euro in 20.117 ore di cassa integrazione Covid, riservate a 13 dipendenti delle sue società, Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, nel periodo 2020-2022.
La Corte ha avallato l’argomento sostenuto dalla procuratrice generale Simonetta Ciccarelli e dall’avvocato di parte civile Aldo Tagliente, legale dell’Inps. Inoltre, l’udienza prevista avverrà con un nuovo giudice, poiché Tiziana Gueli cambierà ufficio. L’entrata di un nuovo gup non dovrebbe comunque ritardare il processo per Santanchè e gli altri co-imputati. La difesa della ministra, rappresentata dall’avvocato Nicolò Pelanda, ha criticato la notizia comunicata alla stampa prima che agli avvocati stessi, definendolo “vergognoso”. Pelanda ha affermato di aver appreso della decisione senza informazioni ufficiali, sottolineando la mancanza di comunicazione formale da parte della cancelleria. La notizia della conferma della competenza territoriale da parte della Cassazione è stata successivamente comunicata all’avvocato di parte civile.