La saga di Percy Jackson e gli dèi dell’Olimpo è una serie di libri che non sembra invecchiare. Le creature della mitologia greca raccontate in chiave moderna da Rick Riordan sono ancora molto attuali e popolano le strade di New York, pronte a gettare la città nel caos. Molti lettori cresciuti a pane e fantasy custodiscono ancora gelosamente le copie cartacee di questa saga.
Rick Riordan ha scelto di lasciarsi alle spalle il personaggio di Percy Jackson per esplorare altri volti e mondi del microcosmo letterario da lui creato. Il suo ultimo libro, “La corte dei morti”, è uscito il 23 settembre e è il sequel di “Luce e tenebra”. Riordan sarà al Teatro Manzoni di Milano per dialogare con Teresa Cherubini e ragionare insieme sul successo della saga di Percy Jackson.
Riordan afferma che il suo stile di scrittura è cresciuto e cambiato con lui e che l’evoluzione della sua scrittura va di pari passo con la sua percezione del mondo. Secondo lui, l’ingrediente segreto che ha reso la sua saga così longeva è la scelta di attingere alla mitologia greca rendendola divertente e interessante agli occhi degli adolescenti.
Riordan crede che guardare al passato e alla mitologia greca sia un modo per leggere la nostra contemporaneità e che la scelta di rappresentare le divinità antiche sia un bisogno intrinseco tramandato di generazione in generazione. Non ha una ricetta per rivitalizzare il genere fantasy, ma ripone molta fiducia verso gli scrittori del futuro.
Riordan non si sente minacciato dall’avvento dell’intelligenza artificiale nella scrittura e pensa che la scrittura debba essere un piacere per chi intraprende questa professione. Il futuro della sua saga non è ancora definito, ma ha già in cantiere il prossimo libro e c’è un mondo intero da esplorare.
