Il dibattito sulla caccia in Italia si intensifica con la recente presentazione del disegno di legge per la riforma della legge 157/92 al Senato. Questa iniziativa, annunciata dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha già suscitato forti reazioni da parte delle associazioni ambientaliste e animaliste.
Il ddl mira a modificare la gestione della fauna selvatica, includendo il concetto di “gestione” accanto alla “protezione”. Tra le novità proposte, si prevede di eliminare l’obbligo per i cacciatori di scegliere un’opzione di caccia specifica e di consentire alle Regioni di adattare i calendari venatori alle proprie esigenze, seguendo fonti scientifiche. Tuttavia, il numero delle specie cacciabili rimarrebbe invariato e non ci sarebbero nuove possibilità di caccia in spiaggia né licenze per i sedicenni. L’articolo 8 della proposta prevede l’utilizzo di strumenti ottici e optoelettronici, ma la sua formulazione lascia aperti dubbi sull’effettiva ammissibilità di alcuni strumenti. Le associazioni ambientaliste, preoccupate per le potenziali conseguenze di queste modifiche, hanno già avviato una mobilitazione nazionale contro quella percepita come una minaccia alla fauna e alla sicurezza pubblica. Il Ministro ha sottolineato che la legge attuale risulta obsoleta e inadeguata a fronte delle mutate circostanze legate agli ungulati, definendola una riforma necessaria e non più rinviabile.
Rielaborazione: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.armietiro.it