Stefano Bonaccini, europarlamentare e presidente del Pd, ha votato Sì sul libro bianco della difesa, seguendo la linea del gruppo dei Socialisti e Democratici, con il contributo di emendamenti del Pd. Sebbene il testo presenti ancora limiti, è considerato un passo verso una difesa comune europea. La segretaria Elly Schlein aveva proposto di astenersi, ma dieci membri, incluso Bonaccini, hanno votato diversamente. Secondo Bonaccini, non c’è una frattura sostanziale nel partito, poiché nessuno ha votato contro e c’è un’intesa generale sulla necessità di una difesa comune.
Criticando il Movimento 5 Stelle che ha votato con i nazionalisti, Bonaccini sottolinea l’importanza di avere una posizione chiara rispetto alla destra. Il Pd, secondo lui, mira a un’Europa più unite per affrontare le sfide poste da Putin e Trump. Riguardo alle divisioni interne, Bonaccini ha fiducia in Schlein, auspicando un confronto costruttivo. Al contempo, ribadisce la necessità di un piano di difesa comune per garantire sicurezza e stabilità.
Bonaccini respinge l’idea di un congresso straordinario, sostenendo piuttosto l’importanza di contribuire alla costruzione di un’Europa politica unita. Esprime rammarico per le accuse che il Pd favorisca le armi anziché la pace, rilevando l’importanza di garantire un futuro di diritti e libertà. Infine, Bonaccini è ottimista riguardo alle prossime elezioni comunali e regionali, confiando in alleanze consolidate e candidaturae forti nel centrosinistra.
