A febbraio, l’inflazione in Italia mostra un’accelerazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic) aumenta dello 0,2% rispetto a gennaio e dell’1,7% rispetto a febbraio 2024, rispetto al +1,5% del mese precedente. Questo incremento è principalmente influenzato dall’andamento favorevole dei prezzi dei beni energetici, che tornano positivi (+0,6% rispetto a -0,7% di gennaio), con un aumento significativo della componente regolamentata (+31,5%). Anche il carrello della spesa registra un incremento: i prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona salgono del 2,2% su base annua, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono stabili a +2,0%. L’inflazione di fondo, escludendo i beni energetici e alimentari freschi, resta stabile a +1,8%, così come quella al netto dei soli beni energetici. La variazione dei prezzi dei beni accelera a +1,2%, mentre i servizi rallentano a +2,4%. Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce a +1,2 punti percentuali. L’incremento dell’indice generale è attribuito principalmente ai prezzi dei beni energetici e ai tabacchi. Il Codacons stima che l’aumento dell’inflazione comporti un aggravio di spesa di +559 euro annui per una famiglia tipo, e di +761 euro per nuclei con due figli. Il presidente Carlo Rienzi sottolinea come l’emergenza energetica influisca pesantemente sulle famiglie e chiede che il governo adotti misure efficaci per controllare le tariffe di energia.