Roberto Saviano, in un’intervista, riflette sulla sua vita e sul suo rapporto con la scrittura e l’amore. Racconta dei funerali di Papa Francesco, richiamando esperienze passate, come la vendita di panini da parte della camorra durante i funerali di Wojtyla. Nonostante sia ateo, riconosce la potenza dei testi sacri nei momenti difficili. Si sente in colpa per le conseguenze delle sue azioni, soprattutto per l’isolamento della sua famiglia a causa della sua scelta di raccontare verità scomode.
Saviano esprime il peso di essere un simbolo, raccontando come viva una vita di reclusione, senza libertà di movimento e intimando che ogni sua interazione è complicata dalla sua fama. Anche le relazioni amorose ne risentono, risultando compromesse dalla sua condizione di sicurezza.
Il suo nuovo libro, “L’amore mio non muore”, narra la storia di Rossella, una giovane donna scomparsa per amore di un figlio di un boss. Attraverso questa storia, Saviano esplora il tema dell’amore e della ribellione, mettendo in luce la bellezza e il rischio insito in questo sentimento.
Riflette sul suo ruolo di scrittore in un contesto difficile e su come, a dispetto delle aggressioni e delle critiche, continui a credere nella possibilità di cambiamento attraverso la narrazione. La sua lotta contro il potere e la criminalità, però, genera solitudine e tensione, un prezzo che sente di pagare per la sua verità. Il libro rappresenta una sua continua ricerca di libertà e autenticità in un mondo oppressivo.