La sanità pugliese sta attraversando una fase di profonda sofferenza, che si manifesta ogni giorno nelle difficoltà di accesso alle cure, nella carenza di personale, nei tempi d’attesa interminabili e in una diffusa sensazione di abbandono da parte dei cittadini. A Manfredonia, la situazione è ancor più preoccupante, con l’Ospedale San Camillo De Lellis che vive una condizione di forte criticità: reparti ridotti, macchinari non pienamente operativi, servizi sospesi, liste d’attesa insostenibili e una cronica carenza di medici e infermieri.
Tutto questo ha prodotto negli anni un progressivo impoverimento del presidio ospedaliero, costringendo tanti cittadini a spostarsi verso altre città per ricevere cure che dovrebbero essere garantite vicino casa. La sanità non è solo un problema sanitario, ma anche una questione sociale e di dignità, in quanto non è accettabile che chi vive in un grande centro come Manfredonia debba sentirsi escluso da un sistema sanitario efficiente e umano.
Il Presidente della Repubblica ha ricordato che il diritto alla salute è una conquista della nostra civiltà e che l’esperienza della pandemia ha reso evidente quanto la salute globale sia vulnerabile e quanto sia cruciale investire in sistemi sanitari robusti. Ha sottolineato che tutelare il diritto alla salute sin dalla nascita è condizione imprescindibile per garantire un futuro a tutti i cittadini.
L’associazione Città Protagonista chiede che la Regione intervenga con urgenza per affrontare l’emergenza sanitaria della Capitanata e per restituire al San Camillo De Lellis il ruolo che merita, avviando un piano straordinario di investimenti per l’ammodernamento delle strutture, il potenziamento dei reparti, l’attivazione di nuove apparecchiature diagnostiche e il reclutamento stabile di personale medico e paramedico.
È indispensabile garantire la piena operatività del pronto soccorso, dei reparti chiave e dei servizi di emergenza territoriale, così da ridare sicurezza e continuità assistenziale a tutta la popolazione. La sanità non può essere terreno di propaganda o di scontro politico, ma deve essere il cuore pulsante di una comunità, il primo diritto di ogni cittadino, la misura della civiltà di un territorio.

