Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice affetta da sclerosi multipla, ha denunciato sui social il grave ritardo nella prenotazione di una risonanza magnetica, disponibile solo a luglio 2025 a Frosinone, a 90 chilometri da casa sua. Ogni sei mesi deve sottoporsi a una terapia e a analisi per monitorare la sua malattia. Si è rivolta al CUP della regione Lazio, scoprendo che l’attesa per l’esame era insostenibile. La frustrazione la spinge a decidere di prenotare privatamente l’esame a un costo di 680 euro, disponibile solo dopo due giorni.
Nel suo sfogo, Mannocchi evidenzia una realtà inquietante: la disuguaglianza nell’accesso alle cure sanitarie, dove chi ha mezzi economici può ottenere assistenza tempestiva, mentre gli altri devono attendere o rinunciare. Le sue parole, forti e dirette, criticano la situazione della sanità pubblica, sottolineando che i diritti, garantiti dalla Costituzione, vengono sistematicamente erosi dalla politica.
Il post di Mannocchi ha suscitato una reazione massiccia online, ricevendo oltre 52.000 like e commenti da figure pubbliche che esprimono solidarietà. In risposta, la consigliera regionale Emanuela Droghei ha lamentato la condizione in cui versano molti cittadini del Lazio, dove la salute diventa un privilegio.
La Regione Lazio ha cercato di chiarire la situazione, affermando che l’assistenza doveva essere gestita dalla struttura sanitaria competente e sottolineando la disponibilità di altre strutture per ridurre i tempi d’attesa, ma le lunghe attese restano una realtà per molti malati.