In Lombardia, le forze politiche di centro-destra, tra cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, hanno approvato una delibera che consente agli ospedali pubblici di stipulare convenzioni dirette con assicurazioni private e fondi sanitari integrativi. Ciò significa che le persone che hanno sottoscritto una polizza sanitaria privata potranno accedere a visite, esami e ricoveri nelle strutture pubbliche con tempi d’attesa più brevi, pagando le prestazioni secondo tariffe concordate con la compagnia assicurativa.
I medici che aderiranno a questo sistema dovranno svolgere gli interventi al di fuori dell’orario di lavoro nel servizio pubblico, il che potrebbe incentivare gli straordinari nella “corsia parallela” privata. Ciò potrebbe aumentare le disuguaglianze nel sistema sanitario, favorendo chi ha una copertura privata e penalizzando chi non ce l’ha.
Il medico Vittorio Agnoletto ha denunciato pubblicamente la delibera, sottolineando che si tratta di un ulteriore passo verso la privatizzazione della sanità lombarda. Ha anche evidenziato che le liste d’attesa per chi non ha una polizza sanitaria privata potrebbero allungarsi, mentre chi ce l’ha potrebbe passare davanti.
Le opposizioni, tra cui Italia Viva e il Movimento 5 Stelle, hanno presentato interrogazioni e critiche alla delibera, sottolineando l’impatto negativo sulle liste d’attesa e sul carico di lavoro del personale sanitario. Anche il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge per superare il modello sanitario regionale della destra. La questione è stata discussa anche in consiglio regionale, dove le opposizioni hanno chiesto alla giunta di valutare l’impatto di questa misura sul sistema sanitario pubblico.

