La USB Sanità lancia un forte allarme riguardo ai trasferimenti delle attività chirurgiche dall’Ospedale Oncologico Businco al Presidio Ospedaliero S. Michele, sottolineando l’assenza di un piano organizzativo chiaro e condiviso. Gianfranco Angioni, responsabile dell’ARNAS G. Brotzu per USB Sanità, esprime preoccupazione sulla gestione della riorganizzazione ospedaliera, evidenziando potenziali rischi per pazienti e personale. Chiede di fermare i trasferimenti senza un piano che garantisca l’operatività del Businco. Attualmente, non è nota la data del trasferimento delle sale operatorie, e si riscontra un’accelerazione preoccupante per la chirurgia toracica ed endoscopica, comprese le degenze. Le preoccupazioni di pazienti e personale sono legittime. Sebbene siano stati stanziati 9 milioni di euro dai fondi PNRR per le sale operatorie, il progetto esecutivo e il cronoprogramma restano sconosciuti. La mancanza di dialogo in un contesto così critico è inaccettabile, con un imminente trasferimento privo di una chiara organizzazione. Si evidenziano deficit strutturali e logistici al S. Michele, inclusa l’inadeguatezza dei gas medicali, che violano i diritti dei pazienti. USB Sanità avverte che il trasferimento delle specialistiche chirurgiche al S. Michele rappresenterebbe un danno irreparabile per il polo oncologico regionale. È urgente ripristinare gli ambienti del Businco, piuttosto che aggravare una situazione già critica. La carenza di personale richiede assunzioni straordinarie. La mancanza di informazioni sui piani di trasferimento crea un clima insostenibile per pazienti e professionisti. Infine, la situazione dei lavori strutturali nei presidi evidenzia gravi carenze. USB Sanità vigilerà su queste problematiche per garantire i diritti di pazienti e lavoratori.