Dal 1925, i buoni fruttiferi postali (Bfp) sono un investimento amato dagli italiani per la loro sicurezza, essendo garantiti dallo Stato e privi di costi di gestione. Tuttavia, hanno una scadenza; dopo di essa, diventano infruttiferi e il diritto al rimborso decade entro dieci anni dalla scadenza. Per i buoni ordinari emessi prima del 27 dicembre 2000, gli interessi continuano fino al trentesimo anno dalla data di emissione, mentre per quelli emessi dopo, la durata è di vent’anni.
Per evitare la prescrizione, chi detiene buoni cartacei deve controllare la data di scadenza e richiedere il rimborso entro dieci anni. Se il titolo non ha la data di scadenza, è possibile verificarla tramite il sito di Poste Italiane o contattando gli uffici postali. In caso di residenza all’estero, è necessario contattare il consolato italiano per informazioni e completare un modulo di delega per il rimborso.
Nel 2025, diversi buoni fruttiferi andranno in scadenza, tra cui le serie TF103, TF203, e vari Bfp ordinari emessi in anni precedenti. Contestualmente, alcuni buoni cartacei emessi nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014 entreranno in prescrizione, come le serie D, E, e F. È importante per gli investitori essere consapevoli della scadenza e della prescrizione dei buoni per poter gestire correttamente i propri investimenti.