Sulle Dolomiti si registra un aumento del 18% degli interventi di soccorso rispetto all’anno precedente, evidenziando un incremento di incidenti durante la stagione sciistica. Tra i casi più gravi, quello di Marco Degli Uomini, un giovane di 18 anni morto dopo un incidente sullo Zoncolan, e di Matthew Leggat, un 13enne che ha perso la vita a Cortina. Nel periodo dal 6 dicembre al 24 febbraio si sono registrati 1.439 interventi, con il 39% degli incidenti nel comprensorio di Arabba-Marmolada. Problemi comuni includono sciate imprudenti e mancanza di rispetto delle norme di sicurezza. La polizia di Cortina ha eseguito oltre 800 interventi, con un significativo aumento di casi complessi che hanno richiesto il supporto dell’elisoccorso.
Le cause degli incidenti sono principalmente cadute autonome (77,6%) e collisioni (11,4%). Nonostante l’uso del casco sia obbligatorio solo per i minorenni, anche gli adulti iniziano a indossarlo. Tuttavia, la consapevolezza sulla sicurezza è ancora insufficiente: è fondamentale adattare la velocità alle condizioni delle piste e all’abilità personale. Inoltre, l’uso di sostanze alcoliche da parte di alcuni sciatori rappresenta un grave rischio.
In Trentino sono stati segnalati 675 incidenti dall’inizio dell’anno, una lieve diminuzione rispetto allo scorso anno. La maggior parte delle sanzioni riguarda l’assenza dell’assicurazione obbligatoria. Le aziende produttrici di sci stanno creando attrezzature sempre più specifiche, il che potrebbe contribuire a incidenti se gli sciatori non possiedono le abilità adeguate. La situazione richiede un’attenzione costante e maggiori sforzi per garantire la sicurezza sulle piste.