È stato proclamato uno sciopero nazionale nel mondo della scuola per l’intera giornata di martedì. La mobilitazione coinvolgerà scuole e università su tutto il territorio, con possibili disagi per studenti e famiglie. L’agitazione è stata proclamata dal Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente e dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università.
L’astensione dal lavoro riguarda un’ampia platea di lavoratori del comparto istruzione, tra cui tutto il personale docente, i dirigenti scolastici e il personale ATA, sia con contratto a tempo indeterminato che determinato. L’agitazione si estende anche al settore universitario, dove sono chiamati a partecipare il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, oltre ad assegnisti di ricerca, ricercatori a tempo determinato, borsisti e docenti a contratto.
Il sindacato SISA ha articolato una serie di rivendicazioni che spaziano dalle questioni contrattuali e retributive alle riforme strutturali del sistema educativo. Tra le principali richieste c’è quella di abolire il concorso per dirigente scolastico e passare a una figura elettiva sul modello universitario. Sul fronte occupazionale, il sindacato rivendica l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per docenti e personale ATA in tutti gli ordini di scuola.
Viene inoltre proposta la creazione di un ruolo unico docente con uguale orario e salario in tutti i gradi di istruzione, dall’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado. Un’altra richiesta centrale riguarda il recupero del potere d’acquisto, con aumenti degli stipendi di almeno il 20% netto per compensare l’inflazione. Il SISA chiede anche il pensionamento volontario ope legis a partire dall’anno scolastico 2026/2027 per il personale docente e ATA con invalidità compresa tra il 67% e il 100%.
L’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università, co-promotore dello sciopero, porta all’attenzione questioni legate alla presenza delle forze armate negli istituti scolastici e universitari. In occasione dello sciopero, le scuole non sono in grado di garantire preventivamente il regolare svolgimento delle lezioni né la sorveglianza degli alunni. Potrebbero verificarsi disagi relativi all’orario delle lezioni, alla vigilanza degli studenti e ai servizi di segreteria. Anche nelle università si prevedono interruzioni delle attività di ricerca, didattica e supporto amministrativo, con possibili limitazioni nell’accesso a biblioteche, laboratori e servizi di segreteria.

