Dopo un lungo periodo di tensione, il primo ministro serbo Milos Vucevic si è dimesso, cedendo alla pressione delle manifestazioni studentesche contro il suo governo. Le proteste erano iniziate dopo il tragico crollo di una pensilina ristrutturata alla stazione di Novi Sad, che nel novembre scorso aveva causato la morte di 15 persone. La notizia delle dimissioni è stata confermata dal quotidiano Veernje novosti.
Le manifestazioni, inizialmente incentrate sull’incidente di Novi Sad, hanno rapidamente attirato un ampio sostegno popolare, diventando un simbolo di un malcontento diffuso riguardo alla corruzione e all’inefficienza del governo. Questa mattina, mentre già si diffondevano indiscrezioni sulle dimissioni, migliaia di dimostranti hanno sgomberato un’importante intersezione stradale di Belgrado, occupata per 24 ore. Vucevic, in una conferenza stampa a Belgrado, ha dichiarato: “La mia decisione irrevocabile è di dimettermi dalla posizione di primo ministro.” Ha spiegato che, dopo un lungo incontro con il presidente della Serbia, avevano discusso delle sue posizioni e il presidente ha accettato la sua decisione.
Vucevic, sindaco di Novi Sad per dieci anni prima di diventare premier nel 2022, ha enfatizzato che la sua scelta mira a prevenire ulteriori complicazioni e tensioni sociali. Il suo governo è stato criticato per la gestione dell’appalto pubblico e della sicurezza, con il crollo che ha esacerbato le frustrazioni già esistenti tra i cittadini. La decisione di Vucevic sottolinea la crescente instabilità politica in Serbia e la necessità di rispondere a una crescente richiesta di cambiamento.