L’arte di Sibylle Läubli, un’artista che vive e lavora a Manno, è il risultato di un percorso di ricerca di un linguaggio arcaico, fatto di segni che vuole siano riconoscibili da tutti. Questi segni provengono dalla sua anima, ma anche dall’anima di tutti, come ha dichiarato in un’intervista.
Sibylle Läubli è nata a Bellinzona e cresciuta a Claro in una famiglia di artisti. Suo padre è il pittore e scultore Max Läubli, mentre sua madre Madeleine Läubli-Steinauer è un’artista tessile. All’età di 19 anni, Sibylle Läubli ha lasciato il Ticino per trasferirsi in Svizzera interna e in seguito ha vissuto per lunghi periodi a Londra, Buenos Aires e Vienna, prima di tornare in Ticino.
Le sue forme di espressione sono il risultato di un percorso artistico iniziato in gioventù, alla ricerca di un proprio linguaggio basato su un’estetica arcaica, vicina alla natura, ma che si distinguesse dall’arte dei suoi genitori. Il suo percorso artistico è stato influenzato dalle espressioni artistiche di due realtà distanti, quella del continente africano e del Giappone, due mondi opposti che sente vicini e affini.
Secondo Paolo Blendiger, Sibylle Läubli è un’artista vera che non ha disperso le sue parole nel nulla, ma ha lasciato le impronte della sua anima guidata dalla sua stessa natura. Il suo talento si è sedimentato in un flusso spontaneo in cui nulla è esasperato o forzato, e il suo linguaggio resta arcaico, fuori dal tempo, testimonianza di chi non si lascia manipolare dalle mode e dalla propaganda.
