Un tunisino di 35 anni, coinvolto in episodi di violenza nella zona di Pisa, ha tentato di ottenere il permesso di soggiorno fingendo un matrimonio con una donna italiana di 50 anni. Nel 2023, l’uomo era stato protagonista di risse e accoltellamenti legati allo spaccio di droga, subendo diverse condanne. La decisione di sposarsi non era dettata da sentimenti, ma piuttosto dalla necessità di evitare l’espulsione e ottenere il permesso di soggiorno. Il tunisino ha quindi contratto un matrimonio fittizio con una cittadina italiana della provincia di Lucca, presentando la domanda di soggiorno all’Ufficio Immigrazione locale.
Tuttavia, le verifiche hanno rivelato che i due non convivevano, un requisito fondamentale per la concessione del permesso. Di conseguenza, la sua richiesta è stata respinta. Inoltre, a seguito di un decreto di espulsione del Prefetto e di un ordine del Questore, il tunisino è stato accompagnato al centro per i rimpatri di Roma, da dove sarà rimpatriato nel suo Paese d’origine. La sua situazione si è conclusa senza la possibilità di tornare in Italia per i successivi cinque anni, segnando un esito ben diverso da quello sperato. La vicenda evidenzia non solo le conseguenze delle sue azioni violente, ma anche i rischi connessi a tentativi di sfruttare il sistema di immigrazione.
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