È iniziato un dibattito sulle dichiarazioni di Dario Franceschini, senatore del Pd, che ha proposto di introdurre in Parlamento una legge per assegnare esclusivamente il cognome materno ai nuovi nati. Franceschini sostiene che questa misura rappresenterebbe un “risarcimento per un’ingiustizia secolare”. Le reazioni alla proposta si sono divise tra maggioranza e opposizione. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha criticato l’iniziativa, definendola un modo per attirare l’attenzione e suggerendo che Franceschini ha bisogno di affetto, ma ritenendo che non abbia un futuro concreto. In contrasto, Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, ha ritenuto la proposta “centrata e simbolicamente rivoluzionaria”, sottolineando la necessità di lavorare per ottenere supporto popolare: “Modifiche così profonde non si fanno solo presentando una proposta di legge”, ha affermato. Allo stesso modo, Laura Boldrini, deputata del Pd e ex presidente della Camera, ha accolto favorevolmente qualsiasi iniziativa che promuova il doppio cognome, dichiarando: “Qualsiasi proposta, anche quella del senatore Franceschini, che va in questa direzione è la benvenuta”. Ha aggiunto che il fine è “rompere questo tabù che da troppi anni è stato messo all’angolo come qualcosa di intoccabile”. Le divergenze di opinione evidenziano un tema di attualità e una possibile evoluzione nel dibattito sulle identità familiari e i diritti di genere.