Nella prima assemblea post-Tavares, i principali azionisti di Stellantis si presentano più forti, mentre il presidente John Elkann annuncia l’imminente nomina di un nuovo Ceo. È stata redatta una short list di cinque candidati, di cui due interni. Nonostante il rafforzamento della compagine azionaria non derivi da nuovi acquisti, ma dalla cancellazione delle azioni proprie dopo il buy back, Exor, la famiglia Peugeot e BPI hanno superato il 46% dei diritti di voto, con il governo francese che ha oltrepassato il 10%.
Durante l’assemblea, è stato approvato il bilancio 2024, che ha mostrato ricavi netti di 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023, con una diminuzione del 12% nelle consegne globali e un utile netto sceso del 70% a 5,5 miliardi. È stato anche confermato un dividendo di 0,68 euro per azione ordinaria, rispetto all’1,55 euro dell’anno precedente.
Elkann ha aperto l’assemblea dichiarando che il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis e ha evidenziato che il disallineamento con l’ex Ceo Carlos Tavares ha portato alla sua uscita. Il Comitato esecutivo ad interim, presieduto da Elkann, ha operato per garantire una gestione efficace in attesa della nomina del nuovo Ceo. Sono state intraprese azioni decisive, come la riduzione delle scorte e un maggiore coinvolgimento delle Regioni, concessionari, fornitori e sindacati.
Elkann ha evidenziato l’importanza di lanciare nuovi prodotti e migliorare le operazioni in un contesto difficile, citando le sfide in Europa e Stati Uniti e sottolineando che il mercato automobilistico cinese sta rapidamente superando quelli americano ed europeo.