L’attuale situazione geopolitica, caratterizzata da guerre e crisi economiche, influisce notevolmente sulla salute mentale e sul sonno. L’ansia e l’incertezza possono causare insonnia, rendendo difficile addormentarsi e mantenere un sonno continuativo. La dottoressa Ana Krieger del Weill Cornell Medical College sottolinea che fattori di stress, personali e ambientali, possono superare la soglia di tolleranza all’insonnia. Michelle Drerup, psicologa della Cleveland Clinic, evidenzia come in passato l’insonnia sia aumentata durante conflitti politici e sociali, colpendo in particolare persone vulnerabili e con preesistenti difficoltà emotive.
Gli effetti dell’insonnia sono più evidenti negli anziani, nelle donne e in chi presenta predisposizioni genetiche legate ai disturbi del sonno. Drerup spiega che l’ambiente familiare in cui si cresce influisce sul ritmo del sonno e che una storia familiare di ansia può avere un impatto significativo. Per migliorare la qualità del sonno, si possono adottare diverse strategie: limitare l’uso dello smartphone, poiché inibisce la produzione di melatonina; evitare pasti pesanti e alcol prima di coricarsi; non agitarsi se si fa fatica a dormire; ridurre la caffeina durante il giorno; e evitare attività fisica intensa in serata.
La dottoressa Elizabeth Klerman della Harvard Medical School osserva che l’ansia legata all’insonnia è un nemico del sonno. Creare una routine serale rilassante e limitare l’esposizione a notizie stressanti prima di dormire può essere utile per migliorare la qualità del riposo.