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giovedì, 1 Maggio, 2025
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Taglio dei tassi: equilibrio tra inflazione e rischi

La Banca centrale europea (BCE) potrebbe ridurre il costo del denaro nella riunione del 6 marzo, portando il tasso sui depositi al 2,50% e quello di riferimento al 2,65%. Sebbene la diminuzione del costo del credito sia probabile, non è certa, poiché alcuni governatori esprimono preoccupazioni per la crescita economica, mentre altri sono più concentrati sulla stabilità dei prezzi. L’inflazione, che a febbraio è stata del 2,4%, mostra ancora segnali di persistenza, nonostante una leggera diminuzione dell’inflazione core al 2,6%. Per raggiungere l’obiettivo di un’inflazione media del 2,1% entro la fine dell’anno, sarebbe necessaria una stabilizzazione ai livelli del 2% nei prossimi dieci mesi.

Le proiezioni di dicembre, aggiornate a marzo, stimano un’inflazione core al 2,3%, richiedendo un incremento stabile del 2,2% da marzo alla fine dell’anno. Si osserva anche un rallentamento nei servizi, con un incremento del 3,7% a febbraio rispetto al 4% medio da novembre a gennaio. Questo non segnala una tendenza definitiva, ma non è un segnale negativo. I dati trimestrali e semestrali non mostrano indicazioni di un cambiamento di direzione nel breve termine, evidenziando la complessità della situazione economica. La BCE resta quindi focalizzata sulla gestione dell’inflazione, considerando le diverse pressioni e le proiezioni economiche future.

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