La Prefettura di Foggia aveva adottato un’interdittiva antimafia nei confronti della Gianni Rotice s.r.l., ma il TAR Puglia – Bari ha annullato il provvedimento con effetto retroattivo. La vicenda riguarda l’ex Sindaco del Comune di Manfredonia, socio di maggioranza della Gianni Rotice s.r.l., che era stato coinvolto in un procedimento giudiziario denominato “Giù le Mani” e aveva un rapporto di parentela acquisito con un soggetto ritenuto controindicato.
Il TAR Bari ha accolto le tesi difensive della Gianni Rotice s.r.l., ritenendo che gli atti del procedimento penale “Giù le Mani” non fossero idonei a sostenere un pericolo di condizionamento mafioso. Il giudice amministrativo ha rilevato che il pericolo di condizionamento dell’impresa ricorrente era argomentato unicamente sulla base di un episodio occorso in un arco temporale non meglio precisato e che non risultava alcun “interessamento” del soggetto controindicato sulle vicende societarie della Gianni Rotice s.r.l.
Il TAR ha chiarito che la Gianni Rotice s.r.l. era estranea a tali vicende e che non risultava in alcun modo che l’attività imprenditoriale della società traesse vantaggio da eventuali rapporti del suo socio di maggioranza con il soggetto controindicato. La sentenza ha anche evidenziato che la Gianni Rotice s.r.l. aveva ricevuto positive valutazioni dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e aveva adottato un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. n.231/2001, sempre aggiornato, a presidio da qualsiasi pericolo di infiltrazione.

