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mercoledì, 21 Maggio, 2025
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Temperature Estreme: I Ghiacciai dell’Artico Perdono Fino a 800 km²

In alcune aree particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico della regione artica, i ghiacciai si sono ritirati di oltre 800 chilometri quadrati. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Bristol e pubblicato su Nature Communications, che ha rivelato che il 91% dei ghiacciai delle Svalbard ha subito una significativa riduzione. Dal 1985, il ritiro ha comportato la perdita di oltre 800 km² di superficie glaciale. Inoltre, più della metà dei ghiacciai (62%) sperimenta cicli stagionali di distacco, ovvero il distacco di grandi porzioni di ghiaccio causato da temperature oceaniche e atmosferiche in aumento.

Tian Li, ricercatore associato senior presso il Glaciology Centre dell’Università, ha commentato che la portata del ritiro dei ghiacciai negli ultimi decenni è sorprendente e interessa quasi l’intero arcipelago delle Svalbard. I risultati mettono in evidenza la vulnerabilità dei ghiacciai al cambiamento climatico, soprattutto considerando che questa regione sta vivendo un riscaldamento fino a sette volte più rapido della media globale. Il team di ricerca ha impiegato l’intelligenza artificiale per identificare modelli di ghiacciai su vaste aree, analizzando milioni di immagini satellitari per ottenere dati dettagliati sulla perdita di ghiaccio.

Il ritiro più significativo è stato osservato nel 2016, quando i tassi di distacco erano raddoppiati rispetto alla media del periodo 2010-2015, in risposta a eventi di riscaldamento estremi. Li ha spiegato che questo fenomeno è stato probabilmente alimentato da un modello meteorologico noto come blocco atmosferico, che influisce sulla pressione atmosferica. Con la crescente incidenza di questi blocchi e il riscaldamento regionale, si prevede un’accelerazione del ritiro dei ghiacciai, con conseguenti perdite di massa glaciale che potrebbero alterare la circolazione oceanica e gli ecosistemi marini dell’Artico.

Le Svalbard si stanno scaldando rapidamente, date la loro bassa altitudine e la posizione nell’Atlantico settentrionale, il che le rende particolarmente sensibili al cambiamento climatico. Jonathan Bamber, coautore e professore di glaciologia, ha sottolineato che il distacco dei ghiacciai è un processo poco compreso ma cruciale per la salute glaciale, e questo studio fornisce informazioni importanti per comprendere le risposte a sollecitazioni climatiche in un’area particolarmente colpita dal riscaldamento globale.

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