L’economia mondiale è attesa con trepidazione per le mosse di Donald Trump, che il 2 aprile annuncerà i dazi, considerato il ‘giorno della liberazione’ per gli Stati Uniti. Nel frattempo, le borse globali registrano forti cali; Piazza Affari perde il 2,27%, mentre le piazze europee perdono in totale 245 miliardi di euro. Il presidente Trump minimizza i timori di stagflazione, affermando che l’economia statunitense avrà un boom, e Kristalina Georgieva del Fmi prevede una crescita moderata senza recessione in vista, ma mette in guardia sulla vulnerabilità alle incertezze create dai dazi.
Il calo di Tokyo del 4,05% e il crollo dei mercati europei, con Milano in particolare a -1,77%, evidenziano l’ansia degli investitori. Wall Street chiude con dati contrastanti, con l’S&P 500 che segna il peggior trimestre dallo scorso mandato di Obama. L’oro, al contrario, sale a un record di 3.115 dollari l’oncia. L’Unione Europea è in attesa di una risposta adeguata ai dazi americani, considerando la possibilità di un “strumento anti-coercizione” per chiudere il mercato europeo a determinati beni.
Dentro la Casa Bianca, Trump mostra incertezze sulle sue decisioni; dopo aver parlato di dazi reciproci, sembrava ammorbidire i toni, ma nel weekend torna a una posizione più dura, optando per tariffe sui veicoli. La sua amministrazione valuta anche dazi universali del 20%, che potrebbero fruttare 600 miliardi di dollari annualmente. Il timore degli economisti è che questi costi ricadranno sugli americani, peggiorando la situazione economica.
