La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge “salva-De Luca” della Campania, accogliendo il ricorso presentato dal governo. Questa decisione segna una sconfitta per il governatore Vincenzo De Luca, che aspira a un terzo mandato. La sentenza è stata considerata principalmente di natura tecnica, come sottolineato da Luca Zaia, presidente del Veneto, il quale ha messo in discussione le ragioni dietro la divergenza tra la legittimità delle leggi delle Marche e del Veneto rispetto a quella campana.
Il caso ha attirato l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica, con dibattiti accesi sulla possibilità di un terzo mandato per i governatori regionali. Mentre la Campania ha cercato di giustificare la propria normativa, la Consulta ha posto un freno a questa ambizione, riaffermando i principi costituzionali. Le aspettative erano alte riguardo al verdetto, con l’opinione pubblica che attendeva con interesse la decisione finale.
Il pronunciamento della Corte ha implicazioni significative non solo per De Luca, ma per tutti i governatori italiani che desiderano prolungare il loro mandato. La questione del terzo mandato rimane un tema controverso nel panorama politico italiano, sollevando interrogativi sulla validità e sull’interpretazione delle leggi regionali. In assenza di una riforma chiara in merito, il rischio di conflitti costituzionali persiste, rendendo cruciale la questione per le future elezioni regionali.