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lunedì, 12 Maggio, 2025
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Topi con visori VR: nuovi orizzonti nella ricerca cerebrale sull’Alzheimer

Un visore VR in miniatura, sviluppato dai ricercatori della Cornell University di New York, potrebbe rivelarsi utile per comprendere come il cervello si orienta e controlla le funzioni della memoria, offrendo nuove conoscenze su malattie come l’Alzheimer e i relativi potenziali trattamenti. Matthew Isaacson, uno degli autori dello studio, ha spiegato alla Reuters le modalità e gli obiettivi dell’applicazione. Questo dispositivo consente di posizionare i topi, che si trovano su un tapis roulant, di fronte a una serie di stimoli, ostacoli e potenziali minacce, permettendo agli studiosi di osservare la loro attività cerebrale.

Isaacson ha concepito un set VR immersivo appositamente progettato per topi, mentre cercava di studiare gli effetti di un trattamento per l’Alzheimer che aumenta il flusso sanguigno nei capillari cerebrali e ha dimostrato di migliorare la funzione della memoria nei roditori. “Per studiare l’azione di questo trattamento, dobbiamo utilizzare un microscopio molto potente e fissare la testa di un topo malato di Alzheimer sotto il microscopio”, ha dichiarato Isaacson. Tuttavia, fissare la testa dell’animale non consente di osservarne i movimenti. È qui che il visore entra in gioco, permettendo al topo di muoversi in un ambiente virtuale.

Questo approccio innovativo potrebbe rivelarsi fondamentale nello studio della neuroscienza e delle malattie neurodegenerative. La capacità di osservare l’attività cerebrale dei topi mentre interagiscono con il mondo virtuale offre una nuova prospettiva per esaminare i meccanismi cerebrali legati all’orientamento e alla memoria. Inoltre, tale tecnologia potrebbe facilitare la valutazione dell’efficacia dei trattamenti potenziali per l’Alzheimer, migliorando la ricerca e la comprensione di questa malattia complessa.

In sintesi, il visore VR sviluppato dai ricercatori della Cornell University rappresenta un passo avanti nella neuroscienza, consentendo di studiare i processi cerebrali in modo più dinamico e interattivo. Gli scienziati sperano che questa tecnologia possa fornire importanti informazioni sui comportamenti legati alla memoria e sull’impatto di trattamenti innovativi, aprendo nuove strade per la ricerca sull’Alzheimer e altre patologie correlate.

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