Dopo che Puglia ed Emilia Romagna hanno interrotto i rapporti con Israele, anche la Toscana si avvia in una direzione simile. Il governatore Eugenio Giani ha annunciato la presentazione di una legge per chiedere il riconoscimento della Palestina e condannare il governo Netanyahu. Questa posizione ha acceso polemiche, coinvolgendo Marco Carrai, console onorario di Israele e presidente della Fondazione Meyer, il noto ospedale pediatrico di Firenze. Diversi politici e associazioni pro-Palestina hanno definito il suo duplice ruolo incompatibile con la situazione attuale, chiedendone l’allontanamento dalla Fondazione.
Un’interrogazione presentata da Irene Galletti del M5S durante una seduta del Consiglio regionale ha evidenziato il “ruolo problematico” di Carrai, ponendo interrogativi sulla sua permanenza alla guida della Fondazione in un contesto di tensioni internazionali. La consigliera ha affermato che si debba agire per rimuoverlo dalla presidenza. Nonostante l’interrogazione, Giani non era presente, e il dibattito è continuato senza una risposta chiara.
Oggi è previsto un sit-in in piazza del Duomo per ribadire la richiesta “Fuori il console di Israele dalla Fondazione Meyer”. In risposta, è stata pubblicata una lettera di sostegno per Carrai, firmata da 100 cittadini, tra cui politici e giornalisti, che hanno respinto le accuse e criticato la voglia di “epurazione”.
Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Paolo Morello Marchese, ha il potere di nominare o revocare il presidente della Fondazione, complicando ulteriormente la situazione. Al momento, né Giani né la sindaca di Firenze, Sara Funaro, si sono pronunciati sul caso di Carrai, mentre la Toscana continua a muoversi verso una posizione critica nei confronti di Israele.
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Fonte: www.ilriformista.it