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martedì, 10 Dicembre, 2024
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Troppi Match: Calciatori e Leghe Europee Contro la FIFA in Nome della Concorrenza

L’associazione delle Leghe europee e Fifpro Europe, insieme a LaLiga, hanno presentato un reclamo alla Commissione Europea contro la FIFA, accusandola di abuso di posizione dominante nella definizione del calendario delle partite internazionali 2025-2026, in particolare riguardo al Mondiale per club 2025 e al Mondiale 2026. Le leghe e il sindacato dei calciatori hanno denunciato che un calendario internazionale eccessivamente carico compromette la salute e la sicurezza dei giocatori e minaccia la sostenibilità economica e sociale delle competizioni nazionali, importanti per i tifosi. Il reclamo, supportato da prove concrete, è stato formalmente presentato alla Direzione Generale per la Concorrenza dell’Unione Europea, ritenendo l’azione legale necessaria per difendere il calcio europeo.

Si evidenzia un “conflitto di interessi” da parte della FIFA, che non ha coinvolto le leghe e i sindacati nelle decisioni sul calendario. La FIFA è accusata di abusare del suo potere per avvantaggiare i propri interessi commerciali. In base alla recente giurisprudenza europea, è stato sottolineato che la FIFA deve agire in modo trasparente e non discriminatorio, specialmente riguardo ai calendari internazionali. Le leghe e Fifpro sostengono che le regole FIFA non soddisfano gli obblighi richiesti dalle norme UE e danneggiano il calcio europeo.

Il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, ha dichiarato che questa è una grande opportunità per esprimere il dissenso riguardo a una situazione percepita come distorta, sottolineando che la salute dei calciatori è una questione centrale. Ha evidenziato che i giocatori di alto livello sono sottoposti a carichi di lavoro eccessivi, rischiando di arrivare a giocare fino ad 80 partite all’anno, complicando la loro preparazione.

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha commentato che il sovraccarico del calendario non è causato dalle competizioni delle leghe, ma piuttosto dai nuovi formati e durate introdotti dalla FIFA e dalla UEFA. Ha notato che, mentre la UEFA ha consultato le parti interessate prima di apportare cambiamenti, la FIFA ha imposto modifiche senza un dialogo adeguato, creando un carico insostenibile per i calciatori e le leghe.

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