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sabato, 17 Maggio, 2025
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Troppi per restare: è tempo di tornare a casa

La premier Giorgia Meloni ha evidenziato il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Commissione Europea durante le sue comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo di giovedì. Ha sottolineato che il riconoscimento della posizione italiana in Europa dovrebbe inorgoglire gli italiani e ha elogiato Raffaele Fitto per i risultati ottenuti come ministro.

Sulla crisi Russia-Ucraina, Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia alla legittima difesa e sovranità ucraina, esprimendo preoccupazione per le azioni russe contro le infrastrutture energetiche ucraine. Ha menzionato un prestito di 50 miliardi di dollari per l’Ucraina garantito dai profitti sulle risorse russe congelate in Europa, definendolo un successo del G7 tenutosi in Italia.

Riguardo alla crisi mediorientale, ha affermato che la pace giusta passa per la soluzione dei due Stati, riconoscendo l’Autorità nazionale palestinese come unico interlocutore possibile e sottolineando il ruolo dell’Europa. Meloni ha anche dichiarato che l’Italia è l’unico paese del G7 con un’ambasciata a Damasco e che è pronta a dialogare con la nuova leadership siriana.

In merito al protocollo con l’Albania, Meloni ha confermato l’intenzione di attuare politiche rispettose della legge italiana e delle norme europee. Sulle relazioni con il Mercosur, ha espresso riserve riguardo all’accordo, sottolineando la necessità di garanzie concrete per il settore agricolo europeo minato da una deriva ideologica. Ha insistito su meccanismi di salvaguardia per proteggere le filiere vulnerabili e ha affermato che senza queste condizioni, il sostegno dell’Italia non ci sarà.

In tema di automotive, Meloni ha plaudito alle dichiarazioni del Commissario europeo per il mercato interno, sperando in progressi per correggere le attuali problematiche del settore. Ha messo in guardia sui rischi derivanti dal modello di decarbonizzazione attuale, il quale potrebbe minacciare l’intera industria automobilistica. Insieme a Repubblica Ceca e altri, l’Italia ha proposto il “non-paper” per evitare conseguenze irreversibili e ha suggerito di riaprire il capitolo della neutralità tecnologica, sottolineando l’importanza di attrarre nuovamente i talenti in fuga per costruire un futuro più promettente in patria.

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