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venerdì, 13 Dicembre, 2024
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Troppo Gioco: Calciatori e Leghe si Rivolgendono alla UE contro la FIFA

Giocatori, tecnici e addetti ai lavori hanno sollevato forti proteste contro il congestionamento dei calendari calcistici, culminando in un reclamo ufficiale alla Commissione europea da parte dei sindacati dei calciatori e delle Leghe. Il reclamo riguarda l’imposizione da parte della FIFA del calendario internazionale delle partite, evidenziando un conflitto di interessi poiché la FIFA funge sia da organizzatore di competizioni che da ente di governo, senza un impegno significativo nei confronti delle parti interessate. Questo comportamento potrebbe violare il diritto della concorrenza nell’Unione Europea.

Il reclamo si concentra sul calendario internazionale degli incontri maschili, inclusi eventi come la Coppa del Mondo per club FIFA 2025 e la Coppa del Mondo FIFA 2026. Secondo Fifpro Europe e le Leghe europee, l’overbooking del calendario mette a rischio la sicurezza e il benessere dei calciatori e minaccia la sostenibilità economica e sociale di competizioni nazionali storiche, importanti per i tifosi di tutto il mondo. L’azione legale è stata avviata a luglio e si inserisce in un contesto di preoccupazioni espresse dai calciatori riguardo gli effetti di un calendario insostenibile sulla loro salute e carriera.

Durante una conferenza stampa a Bruxelles, i dirigenti hanno dettagliato la mancanza di un processo decisionale equo da parte della FIFA e utilizzato il suo potere regolatore per perseguire interessi commerciali a danno di calciatori e Leghe. Riferendosi a recenti sentenze europee su casi come Superlega e Diarra, viene chiesto alla FIFA di agire come ente regolatore in modo trasparente e giusto, per mitigare il conflitto di interessi.

Le pratiche e le regole della FIFA non soddisfano standard richiesti dal diritto dell’UE, danneggiando gli interessi economici delle Leghe e la salute dei calciatori. L’azione legale rappresenta una necessità per proteggere il settore calcistico europeo, un elemento culturale e di intrattenimento globale. Anche Luigi De Siervo, CEO della Lega di Serie A, ha espresso preoccupazione, evidenziando che i campionati europei non hanno aumentato il numero di partite negli ultimi vent’anni, mentre FIFA e UEFA hanno costantemente ampliato le loro competizioni. La UEFA ha avviato riforme tramite consultazioni con le parti interessate, a differenza della FIFA, che ha imposto cambiamenti senza discussioni.

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