Donald Trump ha recentemente introdotto nuovi dazi sull’alluminio, influenzando significativamente i prezzi dei computer e dei componenti hardware negli Stati Uniti. Questa decisione ha suscitato preoccupazioni nel settore tecnologico, con impatti diretti sulle aziende che producono dispositivi elettronici. Le tariffe doganali hanno portato a un aumento dei costi di produzione, che inevitabilmente si riflettono sui prezzi finali per i consumatori.
Le previsioni di Bernstein indicano che la volatilità nel mercato dei semiconduttori statunitensi è imminente, in quanto i dazi potrebbero complicare ulteriormente le dinamiche di approvvigionamento e i costi di produzione. Tuttavia, i chip, essenziali per molti dispositivi tecnologici, sembrano essere al momento esenti da tali tariffe, offrendo un certo sollievo ai produttori.
Le conseguenze di queste politiche commerciali sono visibili anche nel mercato azionario: le azioni di Logitech, ad esempio, sono crollate del 15,5% all’indomani dell’annuncio dei dazi, segnalando il timore degli investitori riguardo all’impatto negativo sulle vendite e sulla redditività delle aziende del settore.
In sintesi, mentre alcuni settori potrebbero trarre vantaggio dalle nuove normative, il settore dell’hardware e delle tecnologia è colpito negativamente, con aumenti di prezzo che mettono a rischio le vendite e la stabilità finanziaria di numerose aziende. Gli sviluppi futuri dipenderanno dalla risposta del mercato e dalla gestione delle catene di approvvigionamento da parte delle aziende americane nel contesto delle nuove restrizioni commerciali.